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Monza città tradita – uno
Ovvero sull'orlo di una crisi di nervi.
Don Chisciotte

Monza cittą tradita

Qualche tempo fa girando a zonzo per la città ci imbattemmo, io e il mio amico Sancio, in uno dei tanti manifesti rosso sangue con una grande scritta bianca su sfondo nero: MONZA CITTA' TRADITA.
Cosa vogliono dire?” mi chiese Sancio.
“E' una classica tecnica pubblicitaria in voga in questi ultimi anni, utilizzata per vendere dei prodotti. Con una prima affissione anonima si crea un po' di suspance, si attira l'attenzione, la quale viene appagata qualche giorno dopo con una seconda affissione rivelatrice del prodotto” risposi.
E di quale prodotto si tratta ?” rilanciò Sancio.
“Sicuramente di politica… vedi caro Sancio, fra pochi mesi si terranno anche qui a Monza le elezioni amministrative e questo tipo di pubblicità non può che essere del centrodestra. Chi vuoi che abbia tutti quei soldi da spendere!”.
Accontentandosi della mia risposta Sancio proseguì il suo cammino e io lo seguii senza più parlare.

Monza cittą tradita Verso sera rientrando a casa ritirai dalla buca delle lettere la posta e insieme ad essa il giornale “Monza la città”, il giornale farfalla del centro sinistra, sì di quei giornali, per il bene che vi voglio, che nascono con un compito ben preciso e una durata programmata, ad orologeria se preferite… vabbè questa però è un'altra storia non divaghiamo.
Dopo cena seduto sulla poltrona lo sfogliai e arrivato in quarta pagina sgranai gli occhi sbalordito.
Di fronte a me una pagina intera rosso sangue/bianco latte con una grande scritta nera: MONZA CITTA' TRADITA, verso il fondo della pagina delle piccole scritte bianche incomprensibili. “Sarà cirillico” pensai. Non volevo credere ai miei occhi e mentre il dubbio mi assaliva corsi in studio a prendere una lente di ingrandimento, che usavo da bambino per dare la caccia agli insetti. Cominciai a decifrare:

il 24.06.1992 la notte di Tangentopoli
il 30.12.2002 quando il tribunale dichiara fallita la Tpb (metropolitana a fune)
il16.02.2005 quando le destre approvano la legge regionale per la Cascinazza
l'11.05.2006 con la pizzata delle destre in Consiglio Comunale
    il 06.07 2006 quando per la seconda volta le destre approvano la legge regionale per la Cascinazza
il 27.06.2006 quando le destre scatenano tumulti in Consiglio Comunale
il 23.10.2006 quando vengono sabotati i microfoni del Consiglio Comunale
il 14.12.2006 quando le destre presentano 20mila emendamenti

Mi venne da piangere. Come ho fatto a non capirlo subito? E' vero, sono un po' all'antica ma come faccio a essere così fuori dal tempo, siamo mica in un romanzo!
Mi ci volle un po' di tempo prima di riprendermi e accettare che il mondo non era più come una volta. Quando - ancora giovane - imparavo a distinguere il bianco dal nero, il ravanello dal cocomero, la 500 dalla giardinetta, in fondo, allora, tutto era più semplice, noi di qua, loro di là. Oggi non è più così. E' una continua lotta contro i mulini a vento!
“Debbo almeno salvare l'onore” pensai “è meglio che glielo dica subito di persona”. Mi feci coraggio e andai dal mio Sancio nottetempo. Mi ricevette sulla soglia di casa in pigiama, gli occhi arrossati di chi ha già consumato una parte della propria serata dormendo “… che vuoi a quest'ora?”.
“Caro Sancio non sono più l'infallibile cavaliere d'una volta!” dissi, deviando lo sguardo dal suo, socchiuso, all'apparenza spento, ma come sempre curioso e attento, “… uuuhauuuunon mi sembra una novità… questa.. .” rispose sbadigliando.
“E che oggi… ricordi … quei manifesti rosso sangue…”
“Certo che li ricordo”
“… ebbene non sono del centro destra… ma del centro sinistra…”
“Ah…. uuuhauuuu…”
“Non so come spiegarmelo, mi sembra così incredibile, eppure guarda qua!” gli dissi porgendogli il giornale aperto sulla pagina rosso sangue “… questo è il giornale del centro sinistra… non ci sono più dubbi. La pubblicità per le strade è loro!”.
“A sì… e chi se ne frega!” Sancio chiuse così la discussione e la sua porta.



Monza cittą tradita
 
 
Incompreso, amareggiato e tradito mi incamminai senza meta per la città, nella notte. Inconsapevolmente giunsi nei pressi del cimitero, dove vicino alla pensilina della fermata del bus, sostava la mia amica Maria.
In realtà la mia amica Maria è un trans il cui nome di battesimo è Mario, ma lei preferisce che la si chiami Maria, almeno quando è sul lavoro. Longilinea, mezza svestita e con un fare provocante attirava su di sé l'attenzione di quei pochi autoveicoli che transitavano a quell'ora tarda della notte.
Mi sedetti qualche minuto con lei sulla panca della pensilina, fumammo insieme una sigaretta e ci scambiammo alcune battute sulla giornata. Poco dopo la salutai, abbracciandola come sempre, e mi diressi verso casa.

Lasciandola alle mie spalle, ricaddi nei miei pensieri più cupi. “Ma in che paese vivo , che si occupa di trans & potere, di vallette & paparazzi, in preda a pruriti adolescenziali. I salotti monzesi che disquisiscono sull'eticità e la moralità del caso Sircana, le femministe milanesi sul coraggio della Veronica, un giornale come la Repubblica che sbatte il mostro in prima pagina alla prima occasione, Santoro che piazza le sue piazzate in prima serata…………”, di fronte a me un filare di manifesti rosso sangue, mi riportava al punto di partenza. Iniziava a girami la testa.
Sulla strada un gatto attraversava indisturbato le strisce pedonali; nella penombra i nipotini di Silvio e Benito imbrattavano i muri con le loro scritte feroci; veloci due sorci, si dileguavano nella notte; un ubriaco russava sulle panchine dei giardini con la bottiglia riversa la suo fianco. Tutto tranquillo, pensai, come sempre.
Una volta a casa accesi la radio. Un notiziario annunciava le ultime dichiarazioni della De Filippi sul caso Sircana: “Basta con il gossip!”.
Questo è troppo anche per un cavaliere errante e caddi rovinosamente a terra svenuto.

Don Chisciotte

P.S. : sull'onda etica e moralizzatrice che va per la maggiore ci tengo anch'io a dare un contributo, informando la cittadinanza che da qualche tempo sosta ininterrottamente su viale Libertà una gentile signora che nel suo essere succinta batte persino la mia amica Mario Maria.
No, non che mi dia particolarmente fastidio, però… non vorrei che fosse costretta da qualcuno a stare lì, in mostra tutto il giorno, contro la sua volontà a differenza della mia amica che lo fa per professione e per passione.
maja desnuda


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  26 marzo 2007